il quinto elemento: “i have a dream”

L’idea nasce dalla focalizzazione dell’immagine dei 4 elementi naturali che, fondamentali per la nostra esistenza, ci fanno riflettere sul futuro in generale, ma anche su qualcosa di molto prossimo che ultimamente non sembra promettere nulla di buono. La soluzione sta sempre nelle mani dell’Uomo, da me rappresentato nelle vesti di bambino con l’occhio curioso sul mondo: il mio “Quinto Elemento”.

Il progetto punta non tanto a sensibilizzare il rispetto nei confronti dell’ambiente, tema peraltro molto importante, quanto a proiettare la fantasia dei bambini nella visione talvolta anche onirica di un futuro che riavvicini l’uomo alla natura.

(Marina Rossi)

Aria:      Libera di conoscere

Fuoco: Vivere di luce e calore

Acqua: Sulla cresta dell’onda

Terra:   Nutrirsi di gioia

Testi critici

FEDERICAPAOLA  CAPECCHI – SPAZIO TADINI – MILANO

“Quinto Elemento” è il progetto fotografico di Marina Rossi, lo stesso che definisce un ambito esplorativo individuale, intimo, proiettato al futuro. Non è un occhio adulto ad indagare, ma quello infantile di un bambino. La natura, che qui mostra i quattro elementi principali, non deve essere rispettata per dogma, ma nell’ottica di una visione onirica e filosofica, che si avvicina con rispetto all’essenza della vita. Solo un bambino poteva fare tanto, per nulla viziato dalle consuetudini o dall’ipocrisia dell’esperienza. La visione diventa circolare, quasi che una lente possa avvicinare i valori, ingigantendoli. Il futuro non è lì, ma più in là, e non soltanto per una questione temporale. Quanto ci aspetta ha dimensioni più vaste della quotidianità, del tempo d’oggi. Aria, terra, fuoco e acqua arrivano a fondersi, perché il percorso immaginario è il medesimo. Là l’idea quasi la si tocca: basta avere la lente e il desiderio di farlo.

ROBERTO ABBONA – GALLERIA D’ARTE “LE TRACCE” – GENOVA

Il progetto di Marina Rossi, attraverso la rappresentazione fotografica dei 4 elementi: terra, fuoco, aria, acqua, mostra la visione interiore gioiosa del fanciullo nei confronti della vita tralasciando le parti distruttive insite nell’adulto.