https://www.youtube.com/watch?v=Vgh5CEX80ok
(video mostra virtuale 3D Chiesa Santa Sofia Benevento)
guarda tutte le fotografie in mostra
ViVi – Visioni Virtuali
Quante volte abbiamo sognato di riuscire a mettere insieme grandi nomi dell’arte. Riuscire a far dialogare tra loro pensieri e stili diversi, tutti nello stesso luogo, tutti a condividere lo stesso spazio. Ma nella vita c’è sempre chi si limita a bramare qualcosa e chi invece lotta per ottenerla. In questi giorni di “restanza” forzata, dove la frenesia della contemporaneità sembra non riuscirsi a fermare neanche davanti all’ozio imposto, sospesi tra appuntamenti sui balconi, webinar free e formazione a tutti i costi, tra sfide mediatiche e appuntamenti online; c’è chi prova a fare qualcosa che nella solita routine potrebbe sembrare utopia: riuscire a portare a Benevento i più grandi fotografi contemporanei facendoli esporre, tutti insieme, in uno dei monumenti simbolo della nostra città la Chiesa di S. Sofia, patrimonio UNESCO. Una mostra senza precedenti che si tinge di mistero se si pensa al nostro dover uscire solo per necessità. Una mostra per il momento solo in atto ma che a breve avrà i suoi sviluppi in potenza in quanto sarà caratterizzata dal suo essere una mostra virtuale oggi, per diventare una mostra tangibile domani. Un appuntamento che ci permetterà di avvicinarci a quelle visioni che hanno spinto dei sognatori ad abbandonare i vecchi canoni della fotografia e a farsi modellatori di luce. È così che nasce ViVi – Visioni Virtuali da un’idea di un sognatore e dalla sua forza di lottare per ottenerla. ViVi – quasi un’incitazione a continuare a vivere: nonostante tutto! Nonostante il difficile momento! Una mostra reale in un mondo virtuale che accoglie il grande paradosso della vita e va ad aggiungere fascino al mistero della nostra città. Fortemente voluta da Antonio Volpone e Pasquale Palmieri e da SCOOP società cooperativa di progettazione che utilizza vere Architetture per ospitare mostre . ViVi nasce dall’esigenza di confrontarsi e dialogare con altre realtà così da essere “distanti ma vicini”. Un’idea lanciata quasi per caso e che ha avuto numerose richieste di adesione. Al progetto ha aderito l’intero gruppo del Manifesto Passaggio di Frontiera di Senigallia , gruppo di cui faceva parte il Maestro Mario Giacomelli. Come esponenti del gruppo esporranno: Enzo Carli , Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin, Ferruccio Ferroni, Luigi Erba, Giorgio Cutini, Sofio Valenti, Paolo Mengucci, Aristide Salvalai, Francesco Sartini, Marco Melchiorri, Loriano Brunetti, Massimo Renzi . Sempre dalle Marche ci saranno: Walter Ferro, Gloria Mancini, Delia Biele ,Giorgio Bianchi , Maurizio Tomassini . La mostra ospiterà Franco Fontana e alcuni autori del suo gruppo di “ Quelli di Franco Fontana” tra cui: Alex Mezzenga, Franco Sortini, Lisa Bernardini, Giuliana Mariniello, Marina Rossi. A questi si affiancheranno: Giuseppe Leone, Euro Rotelli, Roberto Huner, Michele Stanzione, Biagio Prisco, Pasquale Palmieri, Angela Maria Antuono, Federico Iadarola, Annibale Sepe, Luigi Salierno, Mario Beltrambini, Lorenzo Cicconi Massi, Paolo Monina, Enzo Zanni, Maria Grazia Candiani, Giovanni Marrozzini, Manfredo Manfroi, Ilaria Di Giustili, Graziano Perotti, Cesare Ricci, Luisa Briganti, Gustavo Millozzi, Angelo Marra. In ultimo e non da meno c’è stato il coinvolgimento dell’Archivio Gianfranco Chiavacci e di altri tre autori quali: Paolo Meoni, Maurizio Sapia , Sharon Formichella Parisi della Galleria DIE MAUER. Si avrà anche una partecipazione internazionale grazie alla presenza del Maestro Zeng Yi. Coinvolti anche Nino Migliori, Elio Ciol, Stefano Ciol, Gemmy Tarini, Mimmo Jodice, Antonio Biasiucci, Ferdinando Scianna, Francesco Cito. Dalla galleria Toro Arte Contemporanea partecipano Gianni Ansaldi, Jose Javier De Las Penas, Maurizio Galimberti, Antonio Volpone, Jesùs Chacòn, Antonio Manno. il progetto nasce da una idea di Antonio Volpone e Pasquale Palmieri che hanno anche la funzione di coordinamento, si avvale della collaborazione del Maestro Umberto Aucone che ha impreziosito l’iniziativa con la sua musica, tutto sotto la preziosa Direzione Artistica di Enzo Carli, e con la collaborazione di: Ideas, Toro Arte Contemporanea, Ibidem Project, Euroom, Die Mauer, Archivio Chiavacci, ArtSharing Roma, Movimento Artistico Introvisione.
ViVi, Visioni Virtuali
(Mostra fotografica collettiva on line nel tempo del corona virus)
Questa stagione della “civiltà dell’immagine” si è aperta con l’affermarsi di nuove tecnologie visive che comunicano e riflettono lo spirito del tempo aereo i; l’incrocio della conoscenza con il saper fare e saper essere fino persegue un nuovo modello di riferimento che rende evento, realtà e apparenze del mondo.
La fotografia sempre più caratterizzata dalla diffusione del digitale, è un privilegiato strumento di rappresentazione di una società post-moderna tra dinamismo sociale e pluralità della comunicazione. In questo spazio senza confini, si percepiscono meteore di creatività e di mondanità e le immagini sono al centro della dimensione creativa e dove con accattivanti forme espressive, sperimentano e determinano nuovi linguaggi e forme del comunicare. La fotografia è un medium interdisciplinare capace di esprimere le caratteristiche del proprio linguaggio: dalla casualità dell’objet trouvé”, alle proto-architetture, ai luoghi della plastica, ai segni della nuova civilizzazione; para o meta fotografie non più solo visione o metafora, bensì struttura formale nelle diverse propensioni stilistiche. Dal metafisico viaggio alla ricerca dell’io attraverso forme della propria interiorità, alle commedie espressiva del proprio cammino, agli istanti di poesia del quotidiano o della memoria, al vissuto diretto, inestricabilmente intrecciato con ilvissuto di ogni autore.Il ricercato trattamento della post-produzione anticipa e sostiene nuove espressioni visive ed è fertile terreno delle avanguardie e delle sperimentazioni; lo rintracciamo nelle composizioni grottesche, allegorie del reale, kitsch; nelle immagini serializzate portate all’esasperazione della banalità, aggressive e critiche nei confronti della società del consumo; nell’occhio dilatato del labirinto del fashion; nelle immagini che rifiuto la tecnologia digitale, “al non pensare e scatta “dei lomografi.La fotografia oggi si confrontai con le visioni tragiche della nuova società, i nuovi deserti urbani, la naturadove, in un proscenio di egoismi si stanno consumando drammi visibili ed invisibili.
ViVi si propone come contributo di coscienza e di speranza.
ViVi , Visioni Virtuali è una mostra fotografica collettiva on line; nel tempo del corona virus è avverabile organizzare un flash mob virtuale di immagini; droplet di visioni coinvolgenti, relative, riflessive, dinamiche che nella loro corrente continua ci tramano richiami di memoria e incanto. Allucinazioni fantastiche, visioni che fluttuano in un cyberspazio, una dimensione fluida e navigabile che permette ai Protagonisti di amplificare le loro emozioni e di estendere il loro messaggio in una rappresentazione in successione che ci induce alla riflessione sulla mutuazione dei valori dei messaggi di una fotografia priva del suo supporto, della rappresentazione e della comunicazione interpersonale. ( Questa rassegna raccoglie qualità e autorevolezza nell’infinita gamma delle modalità di fare fotografia; le immagini in bianco e nero sono un ritorno alle origini e trasmettono eleganza esemplare; le altre immagini presenti – colori, digitali o analogiche, sfocate, mosse, visionarie, realiste, para o meta fotografiche -esaltano il sottile fascino dell’inquietudine).Immagini che si estendono verso distanze incredibili per una possibile mappatura dell’immaginario. In questo spazio che ancora non conosciamo, si muovono le “visioni liquide”del ricordo, della bellezza , della nostra spiritualità, dell’indicibile. Non ci interessa sapere se questi Fotografi hanno cercato di produrre forme alternative di visualizzazione del Web o di forzare la comunicazione; di certo hanno trasmesso pensieri, emozioni, relazioni da un mondo che ne ha bisogno e che è nello stesso tempo dovunque e da nessuna parte.
(Enzo Carli)